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L’alimentazione dei pesci d’acquario – 2^ parte

In questa seconda parte dell’articolo analizzeremo i vari cibi disponibili sul mercato, composti e naturali, essiccati, liofilizzati e surgelati; quelli che possiamo prepararci in casa e quelli che possiamo allevare come fonte di cibo vivo.

Mangimi secchi composti
I mangimi composti (in scaglie, granuli, pellets, pastiglie, ecc.) sono quelli che vanno per la maggiore, infatti sono quelli  più facilmente reperiribili, basta andare nei negozi d’acquari.
 
Ecco come si presentano alcuni cibi secchi

fiocomix.jpg Fioccato o Scaglie 

granulato.jpg Granulato

koistick.jpg Pellettato o Stick

plecotabs.jpg Pastiglie da fondo o Tablettes

Sono ottimi alimenti e ben bilanciati ma vi voglio ricordare che questi mangimi non dovrebbero essere l’alimento esclusivo dei nostri pesci. Oggigiorno le varie aziende del settore ci propongono un numero esorbitante di mangimi di tutte le qualità, dimensioni, colori e sapori. Consiglio pertanto di fare scelte accurate e mirate nella scelta di uno o l’altro prodotto, dando un occhio particolare ai composti del mangime, alle loro qualità e alla destinazione d’uso, ricordandoci che anche i pesci possono essere carnivori, fitofagi o onnivori a seconda della specie. Inoltre, aggiungo che i barattoli dovrebbero sempre essere conservati in luoghi freschi, asciutti ed il cibo consumato nel giro di 2/3 mesi, per consentirgli di mantenere le proprietà nutritive. Vi sconsiglio pertanto l’acquisto di barattoli troppo grandi, tipo quelli da 1000gr. a meno che non abbiate in casa un piccolo allevamento ittico.

Alimentate i vostri pesci possibilmente 2-3 volte al giorno, con quantità esigue di cibo affinché possa essere ingerito in pochissimi minuti. Il cibo non ingerito cade sul fondo, si decompone ed inquina l’acqua. Se distribuite il mangime in modo uniforme sulla superficie dell’acqua anche i pesci piccoli o deboli ricevono la loro razione senza lotte stressanti.

I granulati sono quelli che posseggono una migliore stabilità in acqua, quindi minore possibilità di inquinamento dell’acquario, inoltre sono meno igroscopici dei fioccati e più adatti all’uso in distributori automatici.

I fioccati o scaglie, sono sovente quelli con maggior appetibilità.

Per i pesci che vivono vicino al fondo o che si cibano prevalentemente di alghe (Loricaridi, Ancistrus, Ciclidi dei grandi laghi africani) sono disponibili pastiglie a base vegetale che si posano sul fondo.
Sarebbe opportuno distribuire il mangime con un cucchiaino, riservato solo a questo scopo. Così facendo diventa semplice somministrare ogni qualvolta la stessa quantità di cibo, evitando così di distribuirne in eccedenza. Un ulteriore vantaggio a favore del cucchiaino è che gli aromi e la qualità non si alterano.

Alimenti essiccati

Sono costituiti da piccoli organismi che vengono fatti seccare in modo che si conservino per un tempo molto lungo. Generalmente sono costituiti da piccoli animali dal prezzo contenuto (Dafnie, Gammarus, Gamberetti d’acqua dolce, pesciolini, ecc). L’unico incoveniente è che la disidratazione diminuisce parte delle proprietà nutritive e quindi è sempre consigliabile alternare questo cibo con qualche altro alimento, composto o liofilizzato.

Anche le alghe marine possono essere essiccate, sono disponibili in fogli da attaccare con una pinzetta al bordo dell’acquario oppure sbriciolate, sono un’ottima fonte di fibre e carboidrati, per pesci prevalentemente fitofagi, sia marini che d’acqua dolce.

Alimenti liofilizzati

Il cibo liofilizzato si presenta con un aspetto simile a quello essiccato, ma la lavorazione subita è notevolmente diversa e le proprietà nutritive sono migliori. Proprio grazie alla surgelazione preventiva, l’alimento conserva pressochè inalterate le proprietà nutritive. Dopo la surgelazione si priva l’alimento dell’acqua, sottoponendolo a una decompressione velocissima, fancendolo passare in camere con pressione vicina al vuoto. Il cibo liofilizzato può essere conservato a temperatura ambiente.

La liofilizzazione viene attuata prevalentemente su organismi con un valore commerciale o nutritivo più elevato di quelli che vengono usati nell’essicazione. Vengo liofilizzati i Krill, l’Artemia adulta, i Tubifex, i Chironomus e molti altri.

Sono tutti un’ottima fonte alternativa di alimentazione, per completare le esigenze nutrizionali dei pesci d’acquario.

Come si presentano gli alimenti liofilizzati

krill.jpg  Krill

artemia.jpg Artemia adulta

tubifex.jpg Tubifex

chironomus.jpg Chironomus

Alimenti  surgelati

Gli alimenti surgelati sono quelli che più assomigliano al cibo fresco, poichè il passaggio veloce a temperature bassissime consente di blocccare la decomposizione batterica e quindi di conservare la maggior parte delle proprietà nutritive. Purtroppo tali proprietà vengono conservate solo finchè il prodotto rimane a temperature al di sotto dei 18° C. Nell’istante in cui il surgelato raggiunge la temperature di frigorifero o peggio ambientale, subisce le stesse alternazioni che rovinano il cibo fresco. Pertanto, perché i surgelati rimangano cibi ideali, è neccessario che la tecnologia del freddo a nostra disposizione sia sufficientemente avanzata e che non si interrompa la cosiddetta “catena del freddo”. Inoltre bisogna considerare il costo del prodotto reale che viene venduto insieme all’acqua. Se usate cibo surgelato ricordate di scongelare solo la quantità necessaria e non sottopone mai a più passaggi dentro e fuori dal freezer nessun cibo. Attenzione a far scongelare alla perfezione tutto il cibo, controllando che anche le parti più interne, sopprattutto di grossi pezzi, abbiamo raggiunto la temperatura ambiente. Sgocciolate e sciacquate il cibo prima di immetterlo nell’acquario, l’acqua dei surgelati è sovente portatrice di patologie.
Esistono in commercio nel settore acquariofilo una gran varietà di cibi surgelati disponibili sottoforma di tavolette o cubetti. Tra i principali ricordiamo Artemie, copepodi, krill, chironuomus, tubifex, uova di pesce e di aragosta, plancton, ecc.
Esistono anche cibi surgelati prodotti da aziende specializzate che miscelano vari tipi di alimenti a seconda dei pesci cui sono destinati, integrando anche con alimenti di pregio e ricchi di vitamine come ad esempio la spirulina.
Possono infine essere utilizzati moltissimi alimenti surgelati per uso umano come polpa di pesce o di crostacei, verdure, da somministrare sminuzzate in piccoli pezzi.
Un buon metodo per la scongelazione è quello di far scorrere l’acqua a temperatura ambiente attraverso un colino che contiene il cibo. In questo modo oltre a scongelarlo perfettamente lo si ripulisce dai liquidi e particelle troppo piccole che inquinerebbero l’acqua dell’acquario.

Cibi freschi

Se si utilizza cibo fresco si hanno grosse possibilità di alimentazione. I pesci si nutrono prevalentemente di sostanze di origine animale quindi praticamente tutto quello che troviamo in pescheria e di alghe naturali fresche. Molti vegetali sono buoni surrogati delle alghe, al primo posto sicuramente i broccoli, ricchissimi di vitamine, ma anche zucchine, spinaci, carote. Anche la frutta può essere somministrata ed è un ottimo alimento ricco di zuccheri e vitamine, anche se è bene non eccedere.

I mangimi freschi andrebbero somministrati tritati in piccoli pezzi (a seconda della grandezza della bocca del pesce) e, per mantenere inalterate le proprietà, crudi. Purtroppo a volte i pesci non li accettano, e in questi casi si può provare a sbollentarli leggermente, per renderli più teneri ed appetibili.
Un modo comodo e completo per somministrare cibo fresco è quello di fare un pastone di più alimenti tritati e surgelarlo in stecche o tavolette.
Questo è un elenco di alimenti che possono essere utilizzati per realizzare un pastone.
Polpa di pesce
Polpa di crostacei
Polpa di molluschi (cozze, vongole, telline)
Cuore e fegato di tacchino o pollo.
Carne di tacchino o pollo.
Uova di pesce e crostacei
Tuorlo sodo
Carote
Zucchine
Spinaci
Broccoli
Aglio
Cipolla
Germe di grano
Pappa reale
Olio di fegato di merluzzo
Spirulina
Propoli
Lievito di birra
Integratore vitaminico
Integratore di sali minerali

Utilizzando mangime a base di alimenti freschi sarà necessario porre molta attenzione alla pulizia dell’acqua dell’acquario in modo da non rischiare un eccesso di ammonio o ammoniaca e nitriti.

Cibo vivo

Le prede viventi sono l’alimento che non dovrebbe mancare in una buona alimentazione e conduzione di un acquario. A questa categoria appartengono molte larve , insetti e crostacei, che si possono trovare lungo i corsi d’acqua esenti da inquinanti o che possiamo allevare in casa in piccole colture.

Elenco alcuni tra i principali animali, fonte di cibo naturale per gli ospiti dell’acquario che si possono reperire in natura vivi oppure allevare con facilità.

Le dafniedafnia.jpg

Sono ricche di sali minerali e fibre. Vanno somministrate ai pesci dell’acquario saltuariamente, per stimolare l’attività dell’intestino e per migliorare la digestione. Viene sovente inserita in alcuni alimenti composti (scaglie o pellet) per aumentare il contenuto in fibre e la digeribilità del prodotto. Si possono trovare in pozze pulite o piccoli laghetti, è facile raccoglerle con un retino a maglie finissime e allevarle in casa.

L’artemia salina   artemia adulta.jpg

Ricca di proteine e grassi. Rappresentano l’alimento base degli avannotti per ottenere una rapida e sana crescita. Si possono acquistare presso i negozi d’acquari le uova cisti di artemia) da far schiudere in acqua salata.

  

Il Tubifextubifex vivo.jpg

E’ un ottimo cibo integrativo per tutti i pesci carnivori e in particolare per tutti i Corydoras, Ciclidi del centro e sud America, Caracidi e pesci predatori da fondo.

Una volta erano presenti in grandi quantità nei nostri corsi d’acqua ricchi di nutrimento, ora sono quasi scomparsi. Sono normalmente di colore rosso, lunghi circa 2 / 3 cm. Si trovano in grandi colonie e formano come un tappeto rosso, con le loro code che fluttuano nell’acqua o poggiate sul fango, al primo segno di pericolo, i tubifex si ritirano nel loro nascondiglio nel fango fino a che il pericolo non è passato. Vivendo principalmente in acque ricche di sostanze, molti aquariofili credono giustamente che possano essere veicoli di infezioni per i pesci. Per rimediare a questo i tubifex devono essere passati in un setaccio a maglia fine sotto l’acqua corrente per rimuovere la massa del fango raccolto con loro, poi posti in un recipiente con acqua a spurgare. L’acqua del contenitore dovrebbe essere cambiata due volte al giorno completamente, fin quando l’acqua non risulta pulita, a questo punto i tubifex possono essere somministrati ai pesci. La coltura domestica di tubifex non produrrà mai le grandi quantità che possono essere raccolte in natura ma, ha il vantaggio di fornire tubifex liberi da inquinamento pronti per essere somministrati ai vostri pesci .

Le anguille dell’aceto

Le anguille dell’aceto sono vermi filiformi lunghi al massimo 2 mm. Molte specie conducono una vita parassitaria. Il corpo di questi vermi è rivestito da una secrezione della membrana cellulare costituita da cutina, chimicamente affine alla suberina, che si stratifica nella superficie esterna dell’epidermide per svolgere la funzione di protezione dei tessuti sottostanti essendo molto resistente ed impermeabile all’acqua ed ai gas. Questa cuticola di cheratina li rende incapaci dei movimenti a ‘soffietto’ comuni invece tra molti anellidi, quali i lombrichi.
Per questa ragione i nematodi si muovono ondeggiando lateralmente e proprio questo movimento caratteristico ha suggerito il nome comune della nostra piccolissima protagonista, la Turbatrix aceti, nota come anguilla dell’aceto.
Per avviare una coltura domestica per prima cosa occorre un inoculo della coltura, cioè abbiamo bisogno di anguille prelevate da un’altra coltura. Aceto, una mela, un recipiente a collo stretto, lana di perlon. Per l’allevamento utilizzeremo il nostro contenitore a collo stretto, nel quale verseremo una miscela al 50% di acqua e aceto alla quale uniremo una fetta di mela. Inseriamo l’inoculo di anguille e lasciamo maturare per due settimane in modo che la coltura si riproduca, a questo punto mettiamo il perlon sul collo del contenitore ed aggiungiamo dell’acqua. Per la raccolta delle anguille, le quali si trovano nella parte superiore del perlon, ci serviremo di una siringa senza ago. Dopo averle aspirate le filtrate con un colino a maglie molto fini, le sciacquiamo sotto il rubinetto e le serviamo. Reintegriamo l’acqua tolta o evaporata con acqua prelevata dall’acquario o con acqua lasciata decantare almeno un giorno in modo che non contenga disinfettanti come il cloro (che le ucciderebbe in breve tempo).

 

 

www.coralfarms.net